Lo stretto indispensabile!👀
Parliamo di pollo: È indispensabile il petto di pollo!??🤔
Gli allevamenti intensivi di polli, cosa c’è di sostenibile in questi posti?,una crudeltà del tutto superflua, per gli animali e pericolosi per la salute umana, ho letto, stamattima, un articolo su Essere Animali che scrive di un infiltrato, che ha lavorato per un mese in una grande azienda del Piemonte, proprietaria di diverse strutture e fornitore del noto marchio Aia, [ non è assolta,anche se produce energia da biogas] documentando con video ,non ho voluto pubblicare il servizio,da qui la scelta del video, più leggero..diciamo👀
il video dell’ articolo faceva vedere l’intero ciclo di allevamento del pollo:
dal momento in cui i pulcini giungono dall’incubatoio all’allevamento, fino al momento del carico per il trasporto al macello.
Ero conscia del sistema utilizzato, sono solita, ad andare oltre alla marca e verificare la catena dall’allevamento all’arrivoal supermercato,prima di acquistare, infatti, personalmente consumo pochissima carne, è tutta quella che consumiamo in famiglia è a km 0![intendo proprio zero, la stalla dal quale acquisto la carne è a 200 m da casa mia], ovvio per me è un po’ più semplice, vivendo in Alta montagna in Valle d’Aosta, ma ci sono validissime soluzioni in tutte le città, [ anche quando vivevo a Torino la acquistavo in fattoria, certo, comporta sacrificio bisogna cercare le strutture, conoscere i tempi di lavorazione e organizzarsi per tempo, in fattoria non si trova il petto di pollo già pulito e impacchettato, bisogna ordinarlo, ma è fattibile è migliora tantissimo la qualità,oltre a migliorare l’economiadi un settore obiettivamente in difficoltà!
Torniamo per un momento, a parlare di polli;
Quella dei polli è una breve vita fatta di continue sofferenze, criticità tipiche dell’allevamento intensivo, ormai considerato anche dalla comunità scientifica, un serio rischio per la salute pubblica, sia per la diffusione dei virus che per il massiccio utilizzo di antibiotici.
La vostra nonna aveva le galline?La mia no, ma lo immaginavo così
Le statistiche Istat risultano gli animali più macellati in Italia per un totale di 512 milioni nel solo 2019 – sono stati selezionati negli anni per avere un ritmo di crescita elevatissimo.
Ad oggi raggiungono il peso di abbattimento di circa 3 chili in sole 6 settimane e ingrassano quattro volte più velocemente rispetto a 50 anni fa!
Quanto può essere sano, d’alimentazione, un animale cresciuto così??
La crescita innaturale del petto [selezione genetica per aumentarne la quantità] negli animali, comporta grossi problemi cardiovascolari, respiratori e di locomozione, mentre la muscolatura dei polli cresce in modo rapido, non avviene altrettanto per cuore, polmoni e le zampe che, incapaci di sostenere l’intero peso dell’animale, spesso cedono e arrecano al pollo ulteriore sofferenza.
Polli che incapaci di reggersi sulle zampe, restano sdraiati a terra.
Si tratta di animali allevati in capannoni che possono contenere fino a 30mila polli, addirittura 20 per metro quadrato, e senza alcuna possibilità di accedere all’aperto. Sono costretti a dividere il poco spazio con altre decine di migliaia di simili, privati di ogni bisogno etnologico specie-specifico e a trascorrere tutta la permanenza all’interno dell’allevamento tra i propri escrementi, in pessime condizioni igieniche. Sono aspetti tipici dell’allevamento intensivo, che riserva agli animali una sofferenza costante e stress continuo.
Veramente vogliamo credere, alle pubblicità, al pollo che scorrazza felice nell’aia???
Per non parlare del viaggio al macello!
Le criticità riscontrate nell’indagine, di cui vi ho accennato, vi sono le riprese realizzate dall’infiltrato del team investigativo sono state diffuse anche dal Tg1, in prima serata e hanno portato alla luce molteplici situazioni di violenza, maltrattamenti e di sofferenze croniche, riporta l’intero ciclo del pollo, mostra i pulcini giungere all’allevamento ad un solo giorno di vita:
• all’arrivo:
sono scaricati con modalità violente e gettati a terra da un’altezza di oltre un metro, [diversi di loro muoiono] I polli feriti nell’impatto con il terreno o per le ferite riportate vengono abbandonati a loro stessi e lasciati morire agonizzanti, vengono soppressi addirittura dopo ore di sofferenza o gettati ancora vivi nel contenitore di raccolta dei cadaveri.
• Vita:[42 giorni.] la tendenza non cambia, spostati a calci, abbandonati a se stessi, in fondo devono solo ingrassare, nelle 6 settimane di vita, neppure quando per gli animali arriva il momento del trasporto per raggiungere il macello.
• Ultimo giorno: In questo caso i polli vengono caricati di notte, al buio una pratica che tende ad evitare che si spaventino ulteriormente, trattati con violenza. Molti vengono infatti raggruppati a calci e lanciati senza alcuna premura da operatori che non hanno neppure ricevuto la dovuta formazione per affrontare queste delicate operazioni.
Queste molteplici irregolarità hanno portato l’organizzazione a presentare denuncia nei confronti dei responsabili per presunti reati di maltrattamento e abbandono di animali.
Si tratta di pessime condizioni che possono portare gravi rischi anche per la salute umana.
Pensi, che il pollo che acquisti tu sia diverso??
Sbagli alla grande!! I polli nei sistemi intensivi, che coprono il 99 % della produzione della carne avicola italiana.
La correlazione tra gli allevamenti intensivi e le malattie
Il sovraffollamento di migliaia di animali selezionati geneticamente, e quindi pressoché identici, viene considerato dalla comunità scientifica un serio rischio per la salute pubblica. Un virus si diffonde infatti più facilmente in una popolazione di animali con una base genetica limitata, perché non incontra resistenza sotto forma di varianti genetiche. Ne è prova l’influenza aviaria già verificatasi in passato.Ma la selezione genetica e il sovraffollamento non facilitano soltanto la diffusione di virus pericolosi per gli esseri umani. Infatti rende necessario un utilizzo massiccio di antibiotici per contrastare le malattie che proliferano con facilità in queste strutture e per garantire la sopravvivenza del maggior numero di animali. Si tratta di un vero e proprio abuso dell’utilizzo di antibiotici, [ sarà vietato nell’Unione europea a partire dal gennaio 2022. ]
Un aspetto considerato tra le principali cause del fenomeno dell’antibiotico resistenza, ovvero la capacità di alcuni batteri di sopravvivere e moltiplicarsi nonostante la presenza di uno o più antibiotici.
E certo che andando avanti così, proliferino virus che a livello sanitario sono difficili da combattere!!
Senza entrare nel merito di quello che non ci dicono,non sono una complottista!
È ormai sempre più urgente una riforma delle leggi di protezione degli animali in direzione della fine degli allevamenti intensivi.
Nonostante ciò, ad oggi. l’Italia – secondo l’ultimo report Ema-Esvac (European medicines agency – European surveillance of veterinary antimicrobial consumption) – occupa il secondo posto tra i paesi dell’Unione europea per utilizzo di antibiotici in zootecnia.
Ovvero circa il 70 per cento di quelli venduti, sono destinati agli animali negli allevamenti.
È sempre più urgente trovare un rimedio
Come Essere Animali ha dimostrato con il report “2010-2019 Dieci anni di zootecnia in Italia”, in cui ha messo a fuoco come sono cambiate le abitudini e le tendenze nel nostro paese in merito al consumo di carne e altri derivati animali, la carne di pollo è quella maggiormente consumata dagli italiani. Spesso in sostituzione alla carne rossa, ma proviene comunque da allevamenti intensivi che possono costituire un serio pericolo per la comunità, oltre che essere fonte di innumerevoli sofferenze per gli animali.
Occorre rivoluzionare le nostre abitudini – ogni persona può essere parte del cambiamento e indirizzarsi verso consumi più etici e sostenibili – e cambiare il nostro sistema alimentare.
La #pandemia ha aperto gli occhi a tanti sull’esigenza di creare condizioni migliori per gli #animali e cambiare il nostro rapporto con loro, le 2 cose sono molto collegate.
Da oggi possiamo cercare di” fare” meglio!! Siamo meglio di così, vero?
Possiamo “acquistare ” meglio in fondo e per la nostra salute
Possiamo scegliere meglio, essere di esempio per le generazioni future
Possiamo decidere di non acquistare più,mai più, da allevamento intensivi.
Se il 10% degli italiani smettesse di acquistare dagli allevamenti intensivi , indubbiamente dovreste [ io già lo faccio, carne uova e formaggi] organizzaVi per reperibire del cibo ,ma in questo posso aiutarvi Ho un diversi indirizzi, veramente tanti, sparsi un po’ dappertutto, nel territorio nazionale.
Come in tutte le cose, non bisogna diventare estremisti,ma se tutti, facessimo gli acquisti personali con più attenzione, le aziende dovrebbero adeguarsi! Non credi???🤔👀