La RED III – Renewable Energy Directive
La RED III [ Renewable Energy Directive, Direttiva UE 2018/2001] rappresenta un passo significativo dell’Unione Europea per raggiungere la transizione energetica.
Questa direttiva fa parte del pacchetto “Fit for 55” adottato nel 2021 dall’UE per favorire il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dal Green Deal europeo. Il Parlamento Europeo ha dato il via definitivo all’approvazione della nuova Direttiva RED III per il settore delle energie rinnovabili.
RED III: I punti principali
In primis, uno dei cambiamenti più significativi della RED III è l’aumento dell’obiettivo di quota di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE. Si passa dall’obiettivo iniziale del 40% previsto nel 2021 al 42,5% entro il 2030, con la possibilità di aumentare ancora del 2,5% e raggiungere quindi il 45% previsto dal RePowerEU . Questo obiettivo è vincolante per tutti gli Stati membri.
Secondo punto importante i combustibili Rinnovabili di Origine Non Biologica. La direttiva Europea sulle Energie Rinnovabili RED III introduce il concetto di combustibili rinnovabili di origine non biologica [Renewable fuels of non-biological origin RFNBO], riferendosi ai carburanti prodotti utilizzando energia proveniente da altre fonti energetiche rinnovabili. In questo contesto, l’idrogeno gioca un ruolo importante.
Terzo punto la semplificazione delle Procedure di Autorizzazione. La RED III mira a semplificare e velocizzare le procedure di autorizzazione per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili”. Nelle altre aree, i tempi per le autorizzazioni non dovranno superare 24 mesi.
Il quarto punto comprende gli obiettivi per diversi settori dell’economia. La RED III comprende anche obiettivi per diversi settori dell’economia. Per la prima volta, il provvedimento definisce un obiettivo rinnovabile vincolante per il settore del riscaldamento e raffrescamento: un aumento annuo di 0,8 punti percentuali della quota verde nei consumi fino al 2026 e di 1,1 punti percentuali dal 2026 al 2030.
Come funziona l’applicazione delle Direttive Europee
Dopo l’approvazione del Parlamento Europeo, si attende l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dell’Unione Europea. Una volta approvata, la direttiva dovrà essere recepita nelle rispettive legislazioni nazionali degli Stati membri. La Commissione valuterà eventuali cambiamenti metodologici entro il 31 dicembre 2026 e, se necessario, proporrà adeguamenti tecnici di calcolo degli obiettivi dell’Unione per il 2030 .
Le direttive europee sono lo strumento legislativo dell’Unione Europea (UE) che stabilisce obiettivi o risultati da raggiungere in ogni Stato membro. Perché una direttiva abbia effetto a livello nazionale, gli Stati membri devono adottare una legge per recepirla, un processo noto come “recezione”. Ogni direttiva contiene una scadenza entro la quale gli Stati membri devono recepire le nuove disposizioni nella loro legislazione nazionale e informare la Commissione in tal senso. Per le direttive che non prevedono un termine di recepimento, il termine per l’esercizio della delega è di dodici mesi dalla data di entrata in vigore.In Italia, il processo di recepimento avviene attraverso la legge europea e la legge di delegazione europea. Il disegno di legge di delegazione europea, con l’indicazione dell’anno di riferimento, deve essere presentato dal Governo entro il 28 febbraio di ogni anno. Inoltre, entro il 31 gennaio di ogni anno, il Governo presenta al Parlamento un disegno di legge comunitaria che contiene l’elenco delle direttive in attesa di recepimento e detta direttamente le norme necessarie.
Se un paese non recepisce o attua correttamente una direttiva entro i termini stabiliti, può essere soggetto a procedure di infrazione da parte della Commissione Europea. Quando la Commissione europea rileva la violazione di una norma UE, procede all’invio di una “lettera di messa in mora”, concedendo allo Stato un termine di due mesi per rispondere.
In sintesi, le tempistiche per l’applicazione delle direttive europee variano a seconda della specifica direttiva e del paese, ma in generale, gli Stati membri hanno un termine stabilito per recepire le nuove disposizioni nella loro legislazione nazionale.
In Italia, il Governo ha l’obbligo di presentare annualmente un disegno di legge di delegazione europea e un disegno di legge comunitaria per facilitare il processo di recepimento
In conclusione, la Direttiva RED III rappresenta un passo significativo verso un futuro energetico più sostenibile ed efficiente per l’Unione Europea. Con obiettivi ambiziosi, procedure semplificate e un’impronta ecologica più leggera, l’UE dimostra il suo impegno verso la transizione energetica.